I principi dell'osteopatia

L’Osteopatia, o Medicina Osteopatica, è nata alla fine dell’Ottocento negli Stati Uniti d’America e si è diffusa nei primi anni del Novecento in Europa, in particolare in Francia e Inghilterra, dove è da tempo una medicina affermata.
Il termine “Osteopatia” è stato coniato dal suo fondatore, il chirurgo americano Dr A.T. Still, che alla fine del XIX secolo scoprì le relazioni esistenti tra l’equilibrio funzionale dell’insieme delle strutture del corpo e la salute.

L’innovazione di Still si concretizza nei Principi cardine di cui ancora oggi l’Osteopatia si avvale:
- L’essere umano è un’unità dinamica di funzioni, il cui stato di salute è determinato da corpo, mente e spirito.
- Il corpo possiede dei meccanismi di autoregolazione e autoguarigione.
- La struttura e la funzione sono reciprocamente inter-correlate.
- La terapia razionale si fonda sull’applicazione di tutti e tre i principi.

Cosa tratta l'Osteopatia?

L’Osteopatia si occupa principalmente dei problemi strutturali e meccanici di tipo muscolo-scheletrico a cui possono però associarsi delle alterazioni funzionali degli organi e visceri e del sistema cranio sacrale.
Poiché in Osteopatia si ha una visione olistica del corpo umano, è valida anche l’idea contraria: un problema funzionale organico-viscerale può provocare dei dolori di tipo muscolo-scheletrico.
In Italia l’Osteopatia è una terapia sempre più richiesta dalla popolazione: circa 1 Italiano su 6 sceglie di rivolgersi all’Osteopatia.

Fra i motivi più comuni per cui i pazienti mi contattano per venire nel mio studio rientrano disturbi in queste aree:

- Colonna vertebrale e bacino (es. cervicalgia, lombalgia e dolore pelvico)
- Arti inferiori (es. coxalgia, gonalgia e dolore localizzato alle caviglie)
- Arti superiori (es. dolore alle spalle, al gomito e al polso)
Visceri (es. problematiche digestive, uro-ginecologiche o polmonari)
Cranio (es. cefalea, emicrania e problematiche di masticazione)

Le diverse tipologie di approccio osteopatico:

Approccio Strutturale
Applicazioni di particolari manovre di rilasciamento delle articolazioni e dei muscoli. 
Ha effetti non solo meccanici, ma soprattutto biochimici, in quanto stimola il corretto scambio di fluidi all’interno delle strutture trattate.

Approccio Fasciale
Tecniche indirizzate al muscolo o alla fascia, che impiegano un continuo feedback palpatorio per ottenere un rilasciamento dei tessuti miofasciali.
Queste tecniche agiscono sulla fascia e la sua relazione fra disturbi muscoloscheletrici, dolori e tensioni e stato globale della fascia.

Approccio Viscerale
Tecniche che ristabiliscono la mobilità e la motilità (espressione della vitalità cellulare) di un organo.
Queste tecniche consentono di stimolare l’organo verso una corretta funzione digestiva, di assorbimento o di espulsione, sia in un ambito più meccanico sia in ambito biochimico.

Approccio Craniale
Tecniche che agiscono sul movimento di congruenza fra le ossa del cranio, andando ad agire a livello osseo, nervoso, meningeo e del liquor cefalorachidiano.
Con queste tecniche si agisce in particolare sulla vitalità dell’organismo, qualità fondamentale che permette agli esseri viventi di reagire con efficacia agli eventi di disturbo provenienti dall’ambiente esterno e da quello interno.

Osteopatia e odontoiatria

In questi ultimi anni si è creata una stretta collaborazione fra gli osteopati ed un numero sempre maggiore di odontoiatri. Ciò è dovuto al fatto che la bocca ed i denti non siano più visti indipendenti dal resto del corpo, essi infatti sono estramamente correlati e integrati con il sistema corpo e la sua complessità.

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Osteopatia e sport

L’intervento manipolativo osteopatico nella valutazione del corretto funzionamento del sistema fasciale, articolare e muscolare coinvolti negli schemi e gesti motori dell’atleta permette di prevenire e ridurre incidenti nel tempo e migliorare il gesto atletico.

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Osteopatia per anziani

Con l'avanzare dell'età diveniamo tutti soggetti ad una serie di disagi, disturbi o vere e proprie patologie caratteristiche di questa fase della vita. Con il sopraggiungere della terza età infatti l'apparato muscolo-scheletrico comincia a risentire dei cambiamenti neuro-ormonali che, sebbene del tutto fisiologici, possono influire in maniera negativa sulla qualità della vita.

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